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domenica 20 novembre 2011

Il sacrificio di Melchisedek e l'Eucaristia

Nel Nuovo Testamento, l'autore della Lettera agli Ebrei scrive che Melchisedek, sacerdote e re, è prefigurazione di Cristo re e sacerdote: a Gesù si possono ben applicare le parole del Salmo 110: "Tu sei sacerdote in eterno alla maniera di Melchisedek".

Per conoscere la figura di Melchisedek, dobbiamo riprendere un episodio della storia del patriarca Abramo:


Per evitare discordie tra i loro mandriani, Abramo e Lot, figlio di suo fratello, decidono di separarsi: Lot andò a stabilirsi nei dintorni della città di Sodoma. Quando la città viene invasa dai nemici, anche Lot è fatto prigionero: Abramo decide dunque di radunare i suoi uomini e i suoi alleati per andare a liberare il nipote Lot.

domenica 6 novembre 2011

La torre di Babele e gli Imperi senza Dio

Secondo il racconto biblico, dopo la fine del Diluvio universale, i tre figli di Noè, Cam, Sem e Iafet ebbero numerosi discendenti. Nonostante il castigo appena inflitto all'umanità, si compie un nuovo peccato di orgoglio: si decide di costruire una città potente, che riunisca sotto la propria egemonia numerose popolazioni, e di erigere in questa città una torre, così alta da toccare il Cielo e sfidare Dio: la torre di Babele.


La Bibbia non ci fornisce con precisione i contorni storici di questo episodio. Ci dice che la torre fu edificata nella valle di Senaar, nella bassa Mesopotamia; non sappiamo però quando fu costruita, né, con precisione, da chi: forse tutti i discendenti di Noè, o solo alcuni tra essi? Non possiamo dirlo.

domenica 30 ottobre 2011

Genesi: Il Diluvio universale

Dopo l'assassinio di Abele da parte di Caino, il male dilaga nel mondo. Il peccato degli uomini attira la giusta punizione, che scatena il Diluvio universale.


È ormai assodato che tutta una serie di diluvi si abbatté sulla terra in varie epoche: in età preistorica, avvennero delle imponenti alluvioni. Di tali inondazioni si ha indizio un po' dappertutto, anche se sembra escluso che abbiano interessato contemporaneamente tutta la terra

domenica 23 ottobre 2011

Genesi: Caino e Abele

Dopo il peccato originale, la Genesi ci mostra il dilagare del male nel mondo: l'assassinio di Abele da parte del fratello Caino apre la lunga serie dei crimini che hanno macchiato la Storia dell'umanità.



Il primo omicidio
L'uomo, dopo aver spezzato i suoi legami di amicizia con Dio, sperimenta l'altra dimensione del peccato: la violenza contro gli altri uomini. I doni concessi da Dio ad Abele provocano nell'animo di Caino invidia e collera: il peccato è accovacciato alla sua porta, la tentazione vuole avere il sopravvento su di lui. Dio invita Caino a dominare la tentazione, ma egli non gli dà ascolto, e uccide Abele.

domenica 16 ottobre 2011

Genesi: Il peccato originale

La scorsa settimana abbiamo lasciato i progenitori vivere nel Paradiso terrestre in piena amicizia con Dio (Genesi 2). Oggi riprendiamo da questo passo per riferire il racconto del peccato originale, contenuto in Genesi capitolo 3.


Una donna viene istigata da un serpente parlante a mangiare il frutto di un albero (indicato come "l'albero della conoscenza del bene e del male"), ed ella ne dà da mangiare anche a suo marito; per questo vengono condannati da Dio a lasciare il giardino dell'Eden e a non mangiare più i frutti di un altro albero, detto "albero della vita". Cosa si cela dietro questo racconto? Si tratta solo di un mito, frutto della fantasia degli antichi, o cela un messaggio di Dio anche per gli uomini e le donne del nostro secolo? Cerchiamo di comprendere il vero senso del racconto biblico, senza lasciarci ingannare dal senso letterale del racconto, ricordando, come dice san Paolo, che "la lettera uccide, lo Spirito invece dà vita" (2 Corinzi 3, 6). 

domenica 9 ottobre 2011

La creazione dell'uomo e della donna

Eccoci al secondo episodio della storia della nostra salvezza: la settimana scorsa abbiamo visto la creazione del mondo (Genesi capitolo 1), oggi ci occupiamo della creazione dell'uomo e della donna (Genesi 2).

Ecco qui il nuovo video:

Ed ora, due parole per capire cosa Dio ci ha voluto insegnare per mezzo delle Scritture:

Dignità della donna
Abbiamo ascoltato che secondo la Genesi Dio ha plasmato una costola del primo uomo per formare la prima donna: questa comincia così a esistere come sposa dell'uomo, aiuto a lui pari e a lui complementare, e madre di tutti i viventi. Evidentemente questo non significa che Dio abbia agito come un chirurgo che anestetizza il suo paziente, ne asporta un organo, sutura la ferita e poi lo sveglia. Ma allora, che significa?

domenica 2 ottobre 2011

La Storia della nostra salvezza

Mosè apre la acque del Mar Rosso
Sentinelle del Mattino vi presenta un nuovo, grandioso progetto: raccontare tutta la Storia della nostra salvezza, dalla creazione del mondo ai nostri giorni, percorrendo tutta la Bibbia dalla Genesi all'Apocalisse, la Storia della Chiesa, i Padri e i Dottori della Chiesa, le vite dei maggiori Santi, le apparizioni mariane, i testimoni del nostro tempo, fino a papa Benedetto XVI. Ogni domenica sarà pubblicata una nuova puntata di questa lunga e affascinante serie.

                   
Vedi il video di presentazione del progetto:

domenica 4 settembre 2011

Volta: l'inventore della pila elettrica che faceva il catechista

"Ho sempre tenuto e tengo per unica, vera e infallibile questa santa Religione Cattolica, ringraziando senza fine il buon Dio d'avermi infusa una tale fede in cui mi propongo fermamente di voler vivere e morire, con viva speranza di conseguire la vita eterna".

Queste parole sono di Alessandro Volta, di nobile famiglia, nato a Como nel 1745 e qui morto nel 1827, fisico illustre, tra i primissimi a studiare l'elettricità, giungendo, tra l'altro, all'invenzione della pila. Probabilmente ricorderete il suo volto sulle vecchie banconote da diecimila lire.

Egli fu grande non solo come scienziato, ma anche come cattolico: ogni giorno partecipava alla Messa, nei giorni festivi faceva la Comunione; spesso spiegava il catechismo ai fanciulli della sua chiesa parrocchiale. Ogni giorno recitava il Rosario, e restò fedele a questa pratica per tutta la sua vita.

In un epoca in cui i "poteri forti" e i presunti grandi intellettuali perseguitavano la Chiesa sul piano materiale e spirituale, Volta studiò molto la dottrina cattolica e la visse sempre con grande passione. Un fulgido esempio per i cattolici di oggi, una autentica "sentinella del mattino".



lunedì 13 giugno 2011

L'Apocalisse: messaggio di tragedia o di speranza?

Quando si parla di Apocalisse, subito si pensa alla fine del mondo, a scene di morte e distruzione, a profezie oscure e spaventose che un giorno dovrebbero realizzarsi. Magari pensiamo anche ai Testimoni di Geova, che bussano alle nostre porte prospettando un'imminente fine del mondo.

Ma è veramente questo il senso del libro di San Giovanni? L'Apocalisse, insomma, porta un messaggio di tragedia e morte? Noi crediamo di no.


Il significato complessivo dell'Apocalisse è la ferma speranza nella vittoria sicura di Cristo, Re dei re e Signore della Storia, su tutte le potenze del Male che fino alla fine dei tempi contrastano l'affermazione del suo Regno. L'Apocalisse, insomma, porta un messaggio di speranza per tutti gli afflitti, i poveri, i sofferenti, i perseguitati per la fede in Cristo. Essi non devono sconfortarsi o cedere alla disperazione di fronte al Male che sembra prevalere: essi possiedono infatti la certezza che l'ultima pagina della Storia vedrà la loro vittoria al fianco del Cristo.

L'Apocalisse fu messa per iscritto dall'evangelista Giovanni durante un periodo di prigionia sull'isola di Patmos, al tempo della persecuzione contro i cristiani, i quali si rifiutavano di adorare l'imperatore di Roma come un dio. Essi, davanti al martirio di migliaia di credenti, si sentivano incoraggiati a resistere dalle parole di San Giovanni. E anche oggi, mentre in Asia e Africa tantissimi martiri muoiono per Gesù Cristo, mentre l'Occidente perde i sui valori cristiani, mentre la Chiesa subisce sempre più duri attacchi dall'interno e dall'esterno, davanti a tutto questo non dobbiamo avere paura, perché il Signore è dalla nostra parte. 

In effetti la lettura dell'Apocalisse è resa complicata dall'uso massiccio di visioni e figurazioni simboliche, chiare magari ai lettori di duemila anni fa, ma a noi difficili da intendere. Per questo Sentinelle del Mattino vi vuole riproporre alcuni spezzoni tratti dal film "San Giovanni. L'Apocalisse", trasmesso da Rai Uno nel 2002. 












domenica 15 maggio 2011

L'universo: frutto del caso o di una Mente intelligente?


Il racconto della creazione è uno dei passi della Bibbia più conosciuti e discussi. Cosa vuole insegnarci la Sacra Scrittura in questa sua pagina? Che Dio pronunci frasi, che inizi o smetta di lavorare, come un uomo? No, certamente. Che il mondo sia stato creato in sei giorni? Neppure, perché la Bibbia non è un trattato scientifico, ma un libro di religione.

Quando si è formato l'universo? Secondo quali processi? A queste domande dà risposta la scienza. Ma ci sono domande a cui gli scienziati non possono dare risposte: Chi ha creato l'universo? e perché? in che rapporto si trova l'uomo rispetto al suo Creatore? e rispetto alle altre creature? A queste domande danno risposta le Sacre Scritture.

Cosa credevano a proposito della creazione del mondo i popoli che vivevano a stretto contatto con il popolo ebraico? Lo possiamo leggere nell'Enûma Eliš, un poema babilonese sulla creazione scritto in caratteri cuneiformi su tavolette di terracotta.


Secondo i babilonesi, prima della nascita di ogni altra cosa, Tiamat, la personificazione delle forze del caos, forma dalle acque gli dèi buoni e gli dèi malvagi. Le divinità malvagie, esseri mostruosi e terribili, preparano un attacco armato contro le divinità buone. Il dio Marduk reagisce, facendo a pezzi Tiamat e formando dal suo cadavere le varie parti del mondo; gli dèi "buoni" vengono posti nel cielo come costellazioni per governare l'umanità che Marduk ha deciso di creare: "Di sangue farò un ammasso, e a ossa darò di esistere. Io stabilirò un selvaggio: uomo sarà il suo nome. Certamente creerò l'uomo selvaggio. Egli dovrà servire gli dèi, che così potranno stare a loro agio". Per fare l'uomo Marduk si serve del capo degli dèi-mostri, incatenato e svenato: dal suo sangue viene formata l'umanità.


Quale profonda differenza con il messaggio delle Sacre Scritture! In principio c'è Dio, un solo Dio, senza superiori dai quali dipenda o derivi. Non c'è caos da cui debba trarre il mondo: basta la sua parola, cioè la sua volontà, e tutto prende forma ed esistenza. Gli astri non sono divinità che l'uomo debba adorare, ma creature come l'uomo, anzi inferiori all'uomo, e create perché servano all'uomo come "segni per le feste, per i giorni e per gli anni e siano luci nel firmamento del cielo per illuminare la terra" (Genesi 1, 14-15).


Dio ha creato l'uomo a sua immagine e somiglianza
L'uomo non è uno schiavo degli dèi, come credevano i babilonesi, e non è formato dal sangue di alcuna divinità malvagia: l'uomo è creato anzi a immagine e somiglianza di Dio, dotato cioè della sua stessa dignità e libertà (e si noti la differenza con gli animali e le piante, create ciascuna "secondo la propria specie", mentre l'uomo è creato "a nostra immagine, secondo la nostra somiglianza", come dice Dio stesso). Mentre dopo la creazione di tutte le altre cose l'autore osserva: "Dio vide che era cosa buona", dopo la creazione dell'uomo osserva: "Dio vide che era cosa molto buona": l'uomo supera infatti in dignità tutte le altre creature (anche se poi decadrà in parte dalla propria condizione di perfetta felicità e bontà a causa del peccato originale).


Alcuni studiosi moderni hanno riesumato in parte le antiche mitologie babilonesi: ammettono cioè un elemento primordiale, la materia, da cui tutto avrebbe avuto origine, per evoluzione spontanea, senza bisogno di alcun Essere che la diriga verso mete prestabilite in modo ordinato e sapiente: tutto avverrebbe a caso. L'ordine dell'universo, insomma, sarebbe frutto del caso e del nulla: teoria assurda, perché dal caso e dal nulla, senza l'intervento di una Mente intelligente e ordinatrice, non nasce un bel niente.


Sbaglia nondimeno chi, come i Testimoni di Geova, si ostina a leggere alla lettera la Genesi.


Non è incompatibile con l'autentica fede cristiana il credere che sia avvenuta realmente un'evoluzione che ha portato dalla massa "informe e deserta" (Genesi 1,2) agli astri, dagli esseri viventi più semplici agli animali più evoluti, fino all'uomo. Questa evoluzione, però, non è stata frutto del caso, ma del progetto di una Mente intelligente, Dio, che ha dato forma e bellezza a tutte le creature e all'uomo in particolare. Questa forma di evoluzionismo, chiamato Evoluzionismo Moderato, non è in contrasto con le Sacre scritture ed è accettata fin dall'antichità anche da pensatori cristiani, tra i quali lo stesso sant'Agostino.




domenica 8 maggio 2011

Il Rosario, preghiera biblica

Nel mese di Maggio, tradizionalmente dedicato alla Vergine Maria, è particolarmente consigliata la recita quotidiana del Rosario.


Maria, per noi cattolici, ha un ruolo fondamentale: Maria è la Madre del Redentore; Maria, Immacolata Concezione, nacque senza il peccato originale; Maria ottenne da Cristo il primo miracolo, alle nozze di Cana; Maria rimase ai piedi della croce, quando quasi tutti i discepoli erano fuggiti; Maria era presente nel Cenacolo, quando lo Spirito Santo discese sugli Apostoli; Maria, al termine della sua vita terrena, fu assunta in Cielo come Gesù.

Molti, e tra questi alcuni che bussano alle nostre porte con la Bibbia in mano, non amano Maria, e negano le verità sulla Madre di Cristo. Noi oggi non vogliamo prendere in esame tutte le loro affermazioni, ma concentrarci sulla recita del Rosario.

Secondo loro, è sbagliato pregare Maria, perché Cristo è il solo intermediario tra Dio e gli uomini. Noi non vogliamo certo negarlo. Ma questo non toglie che è possibile chiedere a Maria di pregare per noi Gesù e di ottenere da lui delle grazie per noi. Alle nozze di Cana, quando i servi finirono il vino, fu Maria a pregare Gesù per i servi: Maria intercede infatti per noi presso il Figlio suo. La madre dice ai servi: "Fate quello che vi dirà": la preghiera a Maria ci indirizza sempre verso Gesù (Giovanni 2, 1-11).

Il Rosario, anche se non è citato nelle Scritture, è una preghiera che affonda profondamente le sue radici nella Bibbia: a ogni decina, infatti, si leggono e meditano dei passi biblici, chiamati "misteri" (divisi in gaudiosi, luminosi, dolorosi e gloriosi): essi sono gli episodi principali della vita di Gesù, con particolare attenzione a quelli che mostrano il suo profondo e fondamentale legame con Maria sua Madre. Non vorranno mica dirci che meditare dei passi della Bibbia è contro la Bibbia?

La parole stessa della preghiera dell'Ave Maria sono tratte dalla Bibbia: "Ave Maria, piena di grazia, il Signore è con te": sono le parole che l'angelo Gabriele rivolge a Maria (Luca 1, 28); "Tu sei la benedetta fra le donne e benedetto è il frutto del tuo seno": sono le parole che le rivolse santa Elisabetta (Luca 1, 42).

La preghiera si conclude poi con una invocazione a Maria: "Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori, adesso e nell'ora della nostra morte". Sì, Maria è Madre di Cristo, è Madre di Dio, ma è anche Madre dei discepoli che amano Gesù: lo ha detto lui stesso, sulla croce (Giovanni 19, 26-27). Sì, a ben ragione Maria ha potuto dire: "L'anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l'umiltà della sua serva. D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata. Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente e Santo è il suo nome" (Luca 1, 46-49).