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domenica 21 agosto 2011

"Se muoio per altri cento, rinasco altre cento volte: Dio è con me ed io non ho paura!"

Domani sera andrà in onda in prima serata su Rai Uno lo sceneggiato Salvo D'Acquisto, interpretato da Beppe Fiorello. Abbiamo dunque pensato di inserire oggi, nella nostra galleria di cattolici illustri, proprio la figura del vice-brigadiere dei Carabinieri ucciso dai nazisti il 23 settembre del 1943.

Salvo D'Acquisto era nato appena 23 anni prima a Napoli. Cresciuto presso le Suore Salesiane, si arruolò nei Carabinieri nel 1939.

Dopo l'armistizio tra l'Italia e gli Alleati, il nostro Paese era occupato dai nazisti, che ci consideravano dei traditori. Un reparto di SS si era installato in una caserma abbandonata della Guardia di Finanza sita nella Torre di Palidoro, presso Roma. Qui, la sera del 22 settembre, alcuni soldati tedeschi, rovistando in una cassa, provocarono lo scoppio di una bomba a mano: uno dei militari rimase ucciso e altri due furono gravemente feriti. L'episodio, del tutto fortuito, fu attribuito dai tedeschi ad un attentato dei partigiani.
La mattina dopo, il comandante del reparto tedesco, recatosi nella Stazione di Torrimpietra per cercare il comandante della locale stazione dei Carabinieri, vi trovò il vice brigadiere D'Acquisto, al quale ordinò di individuare i responsabili dell'accaduto.
Il giovane sottufficiale tentò senza alcun risultato di convincerlo che si era trattato solo di un tragico incidente. L'ufficiale tedesco fu irremovibile e promise una rappresaglia esemplare.
Poco dopo, Torrimpietra fu circondata e 22 cittadini innocenti furono caricati su un camion e trasportati presso la Torre di Palidoro.
Il vice brigadiere Salvo D'Acquisto, tentò di fermare il comandante delle SS prima che quegli innocenti fossero fucilati. L'ufficiale nazista reagì in modo spietato: gli ostaggi furono costretti a scavarsi una fossa comune, alcuni con le pale, altri a mani nude.
Visto questo gesto Salvo D'Acquisto si autoaccusò come responsabile dell'attentato e chiese che gli ostaggi fossero liberati.
Subito dopo la liberazione degli ostaggi, il vice brigadiere venne freddato da una scarica del plotone d'esecuzione nazista. Aveva ventitré anni.

Premiato con la medaglia d'oro al valor militare, il suo gesto di sacrificio sta per essere riconosciuto anche dalla Chiesa: è infatti in corso il suo processo di beatificazione; attualmente gli è riconosciuto il titolo di Servo di Dio.


Gesù ha detto: "Chi vorrà salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà". Le sue parole riecheggiano nel motto di Salvo D'Acquisto: "Se muoio per altri cento, rinasco altre cento volte: Dio è con me ed io non ho paura!" 



lunedì 13 giugno 2011

L'Apocalisse: messaggio di tragedia o di speranza?

Quando si parla di Apocalisse, subito si pensa alla fine del mondo, a scene di morte e distruzione, a profezie oscure e spaventose che un giorno dovrebbero realizzarsi. Magari pensiamo anche ai Testimoni di Geova, che bussano alle nostre porte prospettando un'imminente fine del mondo.

Ma è veramente questo il senso del libro di San Giovanni? L'Apocalisse, insomma, porta un messaggio di tragedia e morte? Noi crediamo di no.


Il significato complessivo dell'Apocalisse è la ferma speranza nella vittoria sicura di Cristo, Re dei re e Signore della Storia, su tutte le potenze del Male che fino alla fine dei tempi contrastano l'affermazione del suo Regno. L'Apocalisse, insomma, porta un messaggio di speranza per tutti gli afflitti, i poveri, i sofferenti, i perseguitati per la fede in Cristo. Essi non devono sconfortarsi o cedere alla disperazione di fronte al Male che sembra prevalere: essi possiedono infatti la certezza che l'ultima pagina della Storia vedrà la loro vittoria al fianco del Cristo.

L'Apocalisse fu messa per iscritto dall'evangelista Giovanni durante un periodo di prigionia sull'isola di Patmos, al tempo della persecuzione contro i cristiani, i quali si rifiutavano di adorare l'imperatore di Roma come un dio. Essi, davanti al martirio di migliaia di credenti, si sentivano incoraggiati a resistere dalle parole di San Giovanni. E anche oggi, mentre in Asia e Africa tantissimi martiri muoiono per Gesù Cristo, mentre l'Occidente perde i sui valori cristiani, mentre la Chiesa subisce sempre più duri attacchi dall'interno e dall'esterno, davanti a tutto questo non dobbiamo avere paura, perché il Signore è dalla nostra parte. 

In effetti la lettura dell'Apocalisse è resa complicata dall'uso massiccio di visioni e figurazioni simboliche, chiare magari ai lettori di duemila anni fa, ma a noi difficili da intendere. Per questo Sentinelle del Mattino vi vuole riproporre alcuni spezzoni tratti dal film "San Giovanni. L'Apocalisse", trasmesso da Rai Uno nel 2002.