La Bibbia non ci fornisce con precisione i contorni storici di questo episodio. Ci dice che la torre fu edificata nella valle di Senaar, nella bassa Mesopotamia; non sappiamo però quando fu costruita, né, con precisione, da chi: forse tutti i discendenti di Noè, o solo alcuni tra essi? Non possiamo dirlo.
Se il fatto storico è indeterminato, chiarissimo e determinato è invece il messaggio religioso che Dio, per mezzo dell'autore sacro, vuole trasmetterci: le città e gli Stati che pretendono di fare a meno di Dio non hanno futuro, senza Dio non può esserci armonia e pace tra le genti; gli Imperi che pretendono di innalzarsi fino al Cielo sono destinati a dividersi e scomparire. Questo valeva al tempo in cui fu scritta la Genesi, ma anche ai nostri giorni: nel Novecento abbiamo visto Hitler, Stalin e molti tiranni che hanno voluto edificare delle nuove babeli, e sappiamo bene che fine abbiano fatto sia il Terzo Reich che l'Unione Sovietica. La Vergine Maria canta nel Magnificat che Dio "ha spiegato la potenza del suo braccio, ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore; ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili" (Vangelo secondo Luca 1, 51-52).
L'uomo sfida Dio, in una incisione di Gustave Dorè |
L'arroganza degli uomini crea incomprensioni e discordie; si rompe l'unità politica, religiosa, culturale ed economica dell'umanità: tutte queste divisioni sono riassunte e simboleggiate nella rottura dell'unità linguistica. Gli uomini non si intendono più l'uno con l'altro, e si disperdono su tutta la terra.
La Storia della salvezza, però, era solo ai suoi inizi: all'interno di questa umanità confusa e divisa, Dio avrebbe presto scelto un uomo cui avrebbe affidato l'alto compito di essere il padre di tutti i credenti, il capostipite del popolo di Dio: il patriarca Abramo. Ma questa è un'altra storia, che racconteremo domenica prossima.