domenica 15 maggio 2011

L'universo: frutto del caso o di una Mente intelligente?


Il racconto della creazione è uno dei passi della Bibbia più conosciuti e discussi. Cosa vuole insegnarci la Sacra Scrittura in questa sua pagina? Che Dio pronunci frasi, che inizi o smetta di lavorare, come un uomo? No, certamente. Che il mondo sia stato creato in sei giorni? Neppure, perché la Bibbia non è un trattato scientifico, ma un libro di religione.

Quando si è formato l'universo? Secondo quali processi? A queste domande dà risposta la scienza. Ma ci sono domande a cui gli scienziati non possono dare risposte: Chi ha creato l'universo? e perché? in che rapporto si trova l'uomo rispetto al suo Creatore? e rispetto alle altre creature? A queste domande danno risposta le Sacre Scritture.

Cosa credevano a proposito della creazione del mondo i popoli che vivevano a stretto contatto con il popolo ebraico? Lo possiamo leggere nell'Enûma Eliš, un poema babilonese sulla creazione scritto in caratteri cuneiformi su tavolette di terracotta.


Secondo i babilonesi, prima della nascita di ogni altra cosa, Tiamat, la personificazione delle forze del caos, forma dalle acque gli dèi buoni e gli dèi malvagi. Le divinità malvagie, esseri mostruosi e terribili, preparano un attacco armato contro le divinità buone. Il dio Marduk reagisce, facendo a pezzi Tiamat e formando dal suo cadavere le varie parti del mondo; gli dèi "buoni" vengono posti nel cielo come costellazioni per governare l'umanità che Marduk ha deciso di creare: "Di sangue farò un ammasso, e a ossa darò di esistere. Io stabilirò un selvaggio: uomo sarà il suo nome. Certamente creerò l'uomo selvaggio. Egli dovrà servire gli dèi, che così potranno stare a loro agio". Per fare l'uomo Marduk si serve del capo degli dèi-mostri, incatenato e svenato: dal suo sangue viene formata l'umanità.


Quale profonda differenza con il messaggio delle Sacre Scritture! In principio c'è Dio, un solo Dio, senza superiori dai quali dipenda o derivi. Non c'è caos da cui debba trarre il mondo: basta la sua parola, cioè la sua volontà, e tutto prende forma ed esistenza. Gli astri non sono divinità che l'uomo debba adorare, ma creature come l'uomo, anzi inferiori all'uomo, e create perché servano all'uomo come "segni per le feste, per i giorni e per gli anni e siano luci nel firmamento del cielo per illuminare la terra" (Genesi 1, 14-15).


Dio ha creato l'uomo a sua immagine e somiglianza
L'uomo non è uno schiavo degli dèi, come credevano i babilonesi, e non è formato dal sangue di alcuna divinità malvagia: l'uomo è creato anzi a immagine e somiglianza di Dio, dotato cioè della sua stessa dignità e libertà (e si noti la differenza con gli animali e le piante, create ciascuna "secondo la propria specie", mentre l'uomo è creato "a nostra immagine, secondo la nostra somiglianza", come dice Dio stesso). Mentre dopo la creazione di tutte le altre cose l'autore osserva: "Dio vide che era cosa buona", dopo la creazione dell'uomo osserva: "Dio vide che era cosa molto buona": l'uomo supera infatti in dignità tutte le altre creature (anche se poi decadrà in parte dalla propria condizione di perfetta felicità e bontà a causa del peccato originale).


Alcuni studiosi moderni hanno riesumato in parte le antiche mitologie babilonesi: ammettono cioè un elemento primordiale, la materia, da cui tutto avrebbe avuto origine, per evoluzione spontanea, senza bisogno di alcun Essere che la diriga verso mete prestabilite in modo ordinato e sapiente: tutto avverrebbe a caso. L'ordine dell'universo, insomma, sarebbe frutto del caso e del nulla: teoria assurda, perché dal caso e dal nulla, senza l'intervento di una Mente intelligente e ordinatrice, non nasce un bel niente.


Sbaglia nondimeno chi, come i Testimoni di Geova, si ostina a leggere alla lettera la Genesi.


Non è incompatibile con l'autentica fede cristiana il credere che sia avvenuta realmente un'evoluzione che ha portato dalla massa "informe e deserta" (Genesi 1,2) agli astri, dagli esseri viventi più semplici agli animali più evoluti, fino all'uomo. Questa evoluzione, però, non è stata frutto del caso, ma del progetto di una Mente intelligente, Dio, che ha dato forma e bellezza a tutte le creature e all'uomo in particolare. Questa forma di evoluzionismo, chiamato Evoluzionismo Moderato, non è in contrasto con le Sacre scritture ed è accettata fin dall'antichità anche da pensatori cristiani, tra i quali lo stesso sant'Agostino.




domenica 8 maggio 2011

Il Rosario, preghiera biblica

Nel mese di Maggio, tradizionalmente dedicato alla Vergine Maria, è particolarmente consigliata la recita quotidiana del Rosario.


Maria, per noi cattolici, ha un ruolo fondamentale: Maria è la Madre del Redentore; Maria, Immacolata Concezione, nacque senza il peccato originale; Maria ottenne da Cristo il primo miracolo, alle nozze di Cana; Maria rimase ai piedi della croce, quando quasi tutti i discepoli erano fuggiti; Maria era presente nel Cenacolo, quando lo Spirito Santo discese sugli Apostoli; Maria, al termine della sua vita terrena, fu assunta in Cielo come Gesù.

Molti, e tra questi alcuni che bussano alle nostre porte con la Bibbia in mano, non amano Maria, e negano le verità sulla Madre di Cristo. Noi oggi non vogliamo prendere in esame tutte le loro affermazioni, ma concentrarci sulla recita del Rosario.

Secondo loro, è sbagliato pregare Maria, perché Cristo è il solo intermediario tra Dio e gli uomini. Noi non vogliamo certo negarlo. Ma questo non toglie che è possibile chiedere a Maria di pregare per noi Gesù e di ottenere da lui delle grazie per noi. Alle nozze di Cana, quando i servi finirono il vino, fu Maria a pregare Gesù per i servi: Maria intercede infatti per noi presso il Figlio suo. La madre dice ai servi: "Fate quello che vi dirà": la preghiera a Maria ci indirizza sempre verso Gesù (Giovanni 2, 1-11).

Il Rosario, anche se non è citato nelle Scritture, è una preghiera che affonda profondamente le sue radici nella Bibbia: a ogni decina, infatti, si leggono e meditano dei passi biblici, chiamati "misteri" (divisi in gaudiosi, luminosi, dolorosi e gloriosi): essi sono gli episodi principali della vita di Gesù, con particolare attenzione a quelli che mostrano il suo profondo e fondamentale legame con Maria sua Madre. Non vorranno mica dirci che meditare dei passi della Bibbia è contro la Bibbia?

La parole stessa della preghiera dell'Ave Maria sono tratte dalla Bibbia: "Ave Maria, piena di grazia, il Signore è con te": sono le parole che l'angelo Gabriele rivolge a Maria (Luca 1, 28); "Tu sei la benedetta fra le donne e benedetto è il frutto del tuo seno": sono le parole che le rivolse santa Elisabetta (Luca 1, 42).

La preghiera si conclude poi con una invocazione a Maria: "Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori, adesso e nell'ora della nostra morte". Sì, Maria è Madre di Cristo, è Madre di Dio, ma è anche Madre dei discepoli che amano Gesù: lo ha detto lui stesso, sulla croce (Giovanni 19, 26-27). Sì, a ben ragione Maria ha potuto dire: "L'anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l'umiltà della sua serva. D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata. Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente e Santo è il suo nome" (Luca 1, 46-49).




domenica 1 maggio 2011

Nasce il blog di Sentinelle del Mattino

Da oggi Sentinelle del Mattino, già presente su Facebook e su Youtube, è anche un blog.

                                       
In occasione della beatificazione dell'indimenticato papa Giovanni Paolo II, vogliamo ricordare la sua figura con le sue parole piene di speranza:
Disse l'Angelo a Maria: "Non avere paura". Lo stesso a Giuseppe: "Non avere paura". Cristo diceva così agli apostoli, in specie a Pietro: "Non abbiate paura!". Sentiva infatti che avevano paura. Ebbero paura quando venne arrestato, ebbero ancora più paura quando, risorto, apparve loro.
Di che cosa non dobbiamo aver paura? Non dobbiamo temere la verità su noi stessi. Pietro ne prese coscienza, un giorno, e disse a Gesù: "Signore, allontanati da me che sono un peccatore".  Penso che non sia stato solo Pietro ad aver coscienza di questa verità. La rileva ogni uomo. La rileva ogni Successore di Pietro. Ognuno di noi è grato a Pietro per ciò che disse quel giorno. Cristo gli rispose: "Non temere; d'ora in poi sarai pescatore di uomini".
Non aver paura degli uomini! L'uomo è sempre uguale. I sistemi che crea sono imperfetti, e tanto più imperfetti quanto più è sicuro di sé. Da dove trae origine questo? Dal cuore dell'uomo. Il nostro cuore è inquieto. Cristo conosce meglio di tutti la nostra angoscia: "Egli sa quello che c'è in ogni uomo".
Come ha potuto Dio permettere tante guerre, i campi di concentramento, l'olocausto? Il Dio che permette tutto questo è ancora davvero Amore? è giusto nei riguardi della sua creazione? non carica troppo le spalle dei singoli uomini? non lascia l'uomo solo con questi pesi, condannandolo a una vita senza speranza? 
Sul finire del secondo millennio, abbiamo forse più che mai bisogno delle parole del Cristo risorto: "Non abbiate paura!". Ne hanno bisogno i popoli e le nazioni del mondo intero. Occorre che nella loro coscienza riprenda vigore la certezza che esiste Qualcuno che tiene in mano le sorti di questo mondo che passa; Qualcuno che ha le chiavi della morte e degli inferi; Qualcuno che è l'Alfa e l'Omega della storia dell'uomo. E questo Qualcuno è Amore: Amore fatto uomo, Amore crocifisso e risorto, Amore incessantemente presente tra gli uomini.
Gli estratti sono tratti da Giovanni Paolo II, Varcare le soglie della speranza, Mondadori 1996.