domenica 4 settembre 2011

Volta: l'inventore della pila elettrica che faceva il catechista

"Ho sempre tenuto e tengo per unica, vera e infallibile questa santa Religione Cattolica, ringraziando senza fine il buon Dio d'avermi infusa una tale fede in cui mi propongo fermamente di voler vivere e morire, con viva speranza di conseguire la vita eterna".

Queste parole sono di Alessandro Volta, di nobile famiglia, nato a Como nel 1745 e qui morto nel 1827, fisico illustre, tra i primissimi a studiare l'elettricità, giungendo, tra l'altro, all'invenzione della pila. Probabilmente ricorderete il suo volto sulle vecchie banconote da diecimila lire.

Egli fu grande non solo come scienziato, ma anche come cattolico: ogni giorno partecipava alla Messa, nei giorni festivi faceva la Comunione; spesso spiegava il catechismo ai fanciulli della sua chiesa parrocchiale. Ogni giorno recitava il Rosario, e restò fedele a questa pratica per tutta la sua vita.

In un epoca in cui i "poteri forti" e i presunti grandi intellettuali perseguitavano la Chiesa sul piano materiale e spirituale, Volta studiò molto la dottrina cattolica e la visse sempre con grande passione. Un fulgido esempio per i cattolici di oggi, una autentica "sentinella del mattino".