domenica 14 agosto 2011

Gli scienziati e la preghiera del Rosario

Un giovane studente universitario entra nello scompartimento di un teno e si siede accanto ad un anziano. Dopo un po' si accorge che costui sta recitando il Rosario, sgranando la corona con le dita. Lo studente lo guarda per qualche istante e poi dice:
- Vedo, egregio signore, che lei crede ancora in quelle favole.
- Sì, caro giovanotto. tu non ci credi?
- Io? - risponde lo studente sorridendo. - No, non ci credo da molto tempo. Seguite il mio esempio, brav'uomo, e buttate via quel Rosario. Mettetevi a studiare la nuova scienza.
- La nuova scienza? - domandò l'anziano. Di che si tratta? Potresti aiutarmi a capirla?
- certamente, volentieri - disse lo studente. - Mi dia solo il suo indirizzo e le manderò un libro adeguato.
L'anziano signore tira fuori dal portafogli il suo biglietto da visita e lo dà al giovane. Questi legge: "Louis Pasteur. Istituto di Ricerche Scientifiche. Parigi".

Era il grande Louis Pasteur, chimico e biologo francese (1822 - 1895), inventore della pastorizzazione, che da lui ha preso il nome, oltre che padre della microbiologia e dell'immunologia. Per tutta la vita fu un fervente cattolico.

Anche Guglielmo Marconi, scienziato e inventore italiano (1874 - 1937), premio Nobel per la fisica, inventò il sistema di telegrafia senza fili su cui si basano TV, radio, telefoni portatili e cellulari, telecomandi e molto altro.

In occasione del suo matrimonio, papa Pio XI regalò, a lui e a sua moglie, una preziosa corona del Rosario. Quando Marconi si trovò sul letto di morte, a chi gli chiese se non avesse un messaggio per la sposa assente, rispose:
- Le direte che io tenevo in mano la mia corona.

Altre sue dichiarazioni non ci lasciano dubbi sulla sua fede:


"Credo nella potenza della preghiera come cristiano e come scienziato"

"La scienza è incapace di dare la spiegazione della vita; solo la fede ci può fornire il senso dell’esistenza: sono contento di essere cristiano"